Nel lontanissimo passato bastavano le pedine. Le tavole da gioco, infatti, si scavavano direttamente nel terreno. Oggi è impossibile determinare una data certa in cui l’umanità ha iniziato a giocare, quel che è certo è che lo ha fatto prima di quanto si crede.
Giocare, senza regole, è qualcosa che fanno tutti gli animali. Ma un giorno qualcuno ha usato un bastone per tracciare una linea nella terra e ha iniziato a disporre dei sassolini o dei semi lungo la linea secondo delle regole e ha inventato un gioco. Questo è quando siamo diventati umani.
Eddie Duggan, storico dei giochi presso l’Università del Suffolk
375 d.C.
Tabellone romano (Latrunculi?)
Trovato nel 2006 in una tomba in Slovacchia, è uno dei tabelloni da gioco antichi meglio conservati d’Europa
Gioco egizio del medio regno trovato a Tebe, nella tomba di Amenemhet IV (XII dinastia). Conosciuto anche come Gioco delle 58 buche Diffuso anche in Siria, Iran, Iraq e Mesopotamia.
Walter Crist, un archeologo dell’ American Museum of Natural History di New York, è convinto di aver trovato una delle più antiche versioni di questo gioco sulla pavimentazione rocciosa di un antico rifugio in Azerbaijan.
Nel nord dell’odierno Oman, in un insediamento di 2000-2500 a.C., tra reperti di edifici e torri di forma circolare dell’età del bronzo è stato trovato quello che sembra essere un antico gioco da tavolo. Si tratta, infatti, di una lastra di pietra finemente incisa e contrassegnata da una serie di “buche a forma di coppa”caselle” scavate.
Mohenjodaro è il sito di una antica città del III millennio a.C., qui sono numerosi i reperti di pedine, biglie e oggetti spiraliformi. E soprattutto dadi, i più antichi di forma cubica. La disposizione dei valori sulle facce però era diversa.
Trovato a Shahr-e Sukhteh, la cosiddetta “città bruciata”, nell’Iran orientale. Tavola simile al Gioco reale di UR, unico con un motivo a rilievo di serpente attorcigliato.
Il nome deriva dal luogo di ritorvamento, il cimitero reale dell’antica città mesopotamica Ur. Qui furono scoperte alcune tavole dall’archeologo Leonard Woolley negli anni venti. Nel 1990 il Dott. Irvin Finkel curatore al British Museum ha trovato una tavoletta incisa nel II sec. a.C. che custodisce un testo con le regole del gioco: vedi qui.